Pasti caldi e aiuti economici: è entrata in azione “Santena Solidale” l’associazione caritativa nata tra le mura della casa di riposo Forchino. Il sodalizio darà solo un supporto economico e materiale di breve periodo, ma senza instaurare una relazione di sostegno più ampia.
Santena Solidale non dispone di queste figure. La onlus si finanzia con le quote dei soci e le donazioni. <+corsivo>«Nei giorni scorsi abbiamo anche potuto incassare 12.000 euro dalla vendita della casetta d’un nostro ospite. Come era stato concordato con lui, è il 15 % del ricavato. Il resto rimarrà al Forchino».
<+tondo>Insomma: soldi e cibo a chi dimostra di meritarli. Tutto qui.
<+domanda>Cosa deve fare chi ha bisogno di rivolgersi a voi?
<+tondo>Deve venire a parlarci qui nell’ufficio al piano terra del Forchino, in via Milite Ignoto 32, dalle 10 alle 12 nei giorni di martedì, giovedì o sabato. Vediamo quale tipo di aiuto serva, solo un pasto caldo o se sia una questione di denaro. Ma possiamo soccorrere per periodi brevi, incoraggiando a superare i motivi che hanno portato al disagio.
<+domanda>Chi chiede aiuto economico dovrà pazientare qualche giorno.
<+tondo>Non siamo un bancomat, non si potranno avere denari seduta stante. La richiesta viene presentata al direttivo e viene istruita una pratica. Per controllare che la richiesta di aiuto sia motivata e che non possa essere soddisfatta in altri modi.
<+domanda>Una pratica? Come in banca?
<+tondo>No. Non è come in un ente pubblico o in una banca: da noi non c’è burocrazia. Il direttivo può decidere in pochi giorni. Ora che siamo all’inizio penso non si andrà oltre i 10-12 giorni. Più avanti potremo essere più rapidi.
<+domanda>Cosa andrete a vedere con la vostra verifica?
<+tondo>Una delle prime cose è se la persona che chiede una mano non abbia parenti che per legge sono tenuti a soccorrerlo: il Codice Civile parla chiaro. E poi quali siano i motivi che hanno portato al disagio, le prospettive di soluzione, che lavoro facesse o se l’abbia perso, se abbia già ricevuto aiuti da altre organizzazioni o se abbia prestiti in corso.
<+domanda>Chi parla con la persona che viene da voi? Avete psicologi o assistenti sociali, counsellor o altre figure addestrate per questo tipo di colloqui?
<+tondo>No, ci parliamo noi direttamente. Lo farò io oppure il direttore Sergio Pasino <+corsivo>(ex dirigente della Fiat Lubrificanti, ndr) <+tondo> o un altro del direttivo. Ciascuno di noi ha esperienza sufficiente per capire se la pratica è ammissibile o meno. E, dopo questo primo filtro, viene valutata da tutto il direttivo riunito.
<+domanda>Potrebbero raccontarvi delle bugie.
<+tondo>Beh, intanto siamo tutti di Santena e abbiamo una conoscenza abbastanza approfondita di quali possano essere le origini delle situazioni difficili. E conosciamo anche molta gente. Ma se c’è qualche dubbio possiamo avere altre informazioni.
<+domanda>Per esempio?
<+tondo>Se si rischia lo sfratto perché ci sono affitti arretrati chiederemo ai proprietari o agli amministratori. Oppure chiederemo di vedere le bollette, se ci dicono di rischiare di vedersi tagliare la luce o il telefono.
<+domanda>Par di capire che sia in buona misura una questione di fiducia…
<+tondo>Sì, ma c’è anche un modulo da compilare e da firmare attestando che i dati forniti sono veri. Non è molto diverso da chiedere un fido in banca. Ma noi non chiediamo né garanzie né la restituzione.
<+domanda>E se le richieste si ripetono perché la situazione difficile non è superata?
<+tondo>Diciamo subito con chiarezza che il nostro aiuto è per situazioni eccezionali o può essere solo di breve durata. Non possiamo dare né stipendi né bonus fissi. Poi vedremo quali casi arriveranno. Può darsi che l’aiuto debba ripetersi più volte; non è escluso a priori. Importante è che tutto il direttivo sia d’accordo.
<+domanda>I pasti caldi potranno essere consumati direttamente al Forchino.
<+tondo>Ma il loro costo non graverà sul bilancio della casa. Saranno rimborsati dalla onlus. Quest’anno si tratta di 4 euro a pasto.
<+domanda>La crisi ha colpito duro anche qui: licenziati, fabbriche fallite, piccoli imprenditori e artigiani che faticano ad andare avanti. Il rischio usura è forte.
<+tondo>Saremmo già soddisfatti se riuscissimo ad evitare che qualcuno finisse nelle mani degli strozzini per un po’ di bollette o piccoli debiti. O ricorresse a qualche agenzia finanziaria senza scrupoli, di quelle che chiedono interessi altissimi.
<+tondo><+firma_coda>Mario Grieco
www.corrierechieri.it/art/Soldi e pastasciutta da Santena Solidale
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