lunedì 4 ottobre 2010

Nicotra sotto scacco

SANTENA In teoria la maggioranza ha più voti. Ma la realtà è un’altra: la Giunta Nicotra adesso è sotto scacco; al punto che non potrà spendere un soldo finché il Consiglio non dirà che il bilancio è in equilibrio. Ha segnato una svolta nei rapporti di forza il burrascoso Consiglio comunale di venerdì sera, riunito dopo tre mesi di stallo. Il sindaco contava di far saltare la testa del presidente del Consiglio, Santino Cascella, invece si trova con una spada di Damocle appesa sulla sua. La spada è stata appesa da un gruppo, che è stato costituito proprio venerdì sera. Contiene l’assessore leghista Patrizia Borgarello (sempre più insofferente verso Nicotra), i tre dissidenti forzisti Edoardo Tamagnone, Santino Cascella e Walter Mastrogiovanni e il “giravoltista” Massimiliano Miano, che cambia casacca per la quarta volta in questa legislatura. Nome: Lega Nord-Progetto Santena. I cinque hanno Borgarello come capogruppo. E annunciano: «Appoggeremo la maggioranza». Ma la loro fedeltà al sindaco Nicotra somiglia a quella di Fini per Berlusconi. Infatti, vanno in scena decisioni d’interesse generale rimandate, lancio d’accuse reciproche e rese dei conti. Tutto dentro alla maggioranza. Il ritiro della sfiducia a Cascella, che era stata presentata dal Pdl, diventa automatico. L’interessato tira un sospiro di sollievo, ma si sfoga: «Mi avete tenuto sulla graticola per otto mesi.Eppure, ho dissentito dalla maggioranza solo perché ho visto cose che non andavano ». Poi lancia una freccia avvelenata: «Per esempio come il discutibile contributo di 4.800 euro per l’affitto al figlio d’un consigliere». Il capogruppo Pdl, Francesco Migliore, nega a Cascella il ruolo di martire: «Non sei una vittima, ma nuovi elementi fanno sospendere la sfiducia». Traduzione: se ci appoggi ti lasciamo la sedia. Borgarello intanto s’arrabbia col sindaco Nicotra: «Non sapevo di questo ritiro della mozione. Siamo alleati ma fate sempre tutto senza informarmi». Dopo una breve tregua per l’approvazione di una variazione di bilancio, ricomincia la battaglia. E la Giunta Nicotra finisce nei guai: i sette della minoranza e il nuovo gruppo respingono la delibera sull’equilibrio di bilancio. Un fatto tecnico, ma in questo modo il conto comunale resta bloccato. E la Giunta diventa impotente. Segnale che Nicotraa i giorni contati? Oppure il nuovo gruppo vuole soltanto portare a casa qualche compenso? Bruno Ferragatta del Centrosinistra propende per la seconda idea: «Questa maggioranza è inadeguata a guidare la città», attacca. Sospetta che sia solo una manovra per avere qualche assessorato. L’attacco fa scattare le accuse nel Pdl. Nicotra attacca Tamagnone: «Il “ragazzino” ha fatto il possibile per uccidere la maggioranza. Sono sconcertato e schifato». Poi il sindaco accusa pure la leghista Borgarello, che nel frattempo ha abbandonato la seduta: «Non è responsabile del suo ruolo d’assessore ». Una tregua consente di approvare l’affidamento del palasport all’associazione Pallavolo Santena 95. Ma dura poco: Nicotra e i suoi non ci stanno ad approvare la ripresa tivù delle sedute chiesta dai Grillini. Vogliono ritirare il punto. Visto che gli avversari insistono, lasciano l’aula per far mancare il numero legale. Ma fanno autogol: bastano 10 consiglieri e così le minoranze e Progetto Santena decidono per tutti. Il clima è troppo teso per proseguire. Rinvio, non si discute più nulla. «Stiamo riducendo questo Consiglio a un saloon per una resa dei conti - denuncia Ferragatta - Cosa c’entra la città in tutto questo?».


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